lunedì 27 luglio 2009

Le vie del Rock sono infinite, cronaca di un viaggio a Correggio


Le vie del Rock sono infinite potrebbe essere lo spunto da cui partire, senza nessun riferimento religioso anche se c’è chi considera il Rock una religione, per questo viaggio nato per gioco e trasformatosi in una due giorni di scoperta del fenomeno Ligabue.
Arrivo a Bologna la mattina presto: la città è ancora fredda e si sta pian piano riprendendo da una settimana di tempeste e freddo. Poi un timido sole si apre su quella che, per me, è una delle città più belle d’Italia. Scopro il mercato del sabato mattina e passo quelle poche ore, prima del treno che mi porti a Reggio Emilia con la mia amica Lidia, a girovagare comprando a più non posso. Ore 13.30 l’incontro con Lidia, casertana conosciuta a Mezzojuso durante una tappa dei Rio e trasformatasi in una grande amica, per congiungerci al gruppo di utenti del Bar Mario, fan club e chat ufficiale di Luciano Ligabue, con cui andremo a Correggio. L’incontro è stimolante perché ognuno proviene da varie zone del continente italico: Sicilia a parte, si va da Napoli e Caserta fino a Padova e Treviso, passando per Roma e Perugia.


Arrivati a Correggio, dopo una tappa obbligata nel cartello che indica l’arrivo in città con foto di rito, eccoci arrivare nella piazza centrale dove ci aspettano tutti gli altri utenti del Bar Mario per una riunione promossa da alcuni utenti, Lidia in primis, che donerà a Luciano un cuore con le foto di tutti i partecipanti con la scritta: dietro queste facce batte un cuore che pula per un’unica passione, Grazie Luciano. Poi l’incontro con i miei amici palermitani, Eleonora e Ciccio mi aspettavano lì dopo essere stati a San Siro a vedere gli U2, e tante foto attorno a questo cuore, mentre ci si incontra e ci si ricorda dei concerti visti insieme e degli aneddoti ad essi collegati. Intanto alcuni utenti creano uno striscione che sfilerà insieme al “cuore” per le vie di Correggio destinazione “Fun club” di Ligabue.

Sulla strada del Rock poi ci si muove tutti verso Curtatone: quella sera ci sarà il concerto dei Rio di Fabio Mora e Marco Ligabue (oltre che Fabio Ferraboschi, Alessandro Bartoli e Cesare Barbi), che è poi il vero motivo per cui sono lì. Questo anche perché è stato lo stesso Marco Ligabue a coniare il mio soprannome: Tib & Rio! Quindi adesso il gruppo fa parte di me.

L’arrivo però è impervio perché la zona non è ben descritta sui cartelli e solo il navigatore ci aiuta a trovare il posto chiamato Littlewood Rock. Si arriva per primi e si saluta la Band mentre eseguono il fatidico Sound Check. Alla fine consegniamo al gruppo le magliette del Mariachi Hotel Lidia, create per l’occasione da me e Lidia, mentre noi facciamo bella vista delle nostre, personalizzate come le loro, davanti a tutti i fans tra cui quelli ufficiali capitanati dall’amico Luca Faulisi, alias Fau, di origine sicula!

Si cena sul posto, con ricette tipiche del luogo, con tanti altri appassionati della Band, anche se molti sono più appassionati di Luciano, che si raccontano o ascoltano i racconti altrui. Si scoprono simpatie e ci si scambia i numeri o gli indirizzi email per mandare o ricevere foto ricordo.




Alle 22.30 parte il concerto che è una meraviglia: tanta energia sia da Fabio che da tutto il pubblico sospinto dai tanti fans, tra cui il nostro accanito gruppo del Sud, che cantano a squarciagola anche le canzoni appena uscite ascoltate tramite Radio o “viste” grazie a YouTube: potenza di internet. Si passa da Il Gigante, hit del momento e promossa da Lifegate per un messaggio sull’ambiente, alle storiche Strega, Come ti va, Mariachi Hotel e le ballate d’amore Dimmi, Sei Quella per me, Dolce metà e la nuovissima Da qui. Il repertorio è eseguito al completo tra coreografie e ritornelli eseguiti dal pubblico come per Portami da te o per la nuova In ogni istante. Fabio Mora trascina il pubblico, si diverte con lui e con il resto della Band. C’è anche il momento dell’innovazione: il merito è di Alle (Alessandro Bartoli) che ha creato dei guanti, funzionanti come delle percussioni, utilizzati in “Strega” che divertono il pubblico che segue attonito. Al termine del concerto ci si riposa giusto il tempo per aspettare la Band che esce per fare autografi e le foto insieme ai fans.

Sono tutti disponibili e Fabio e Marco, i cosiddetti Leader, non fanno mancare scherzi e risate. Anche Alle, nonostante la stanchezza di aver smontato tutte le attrezzature, non si sottrae ai nostri scherzi o alle foto. È anche un momento per parlare con loro sulle prossime serate, sul tour e sul successo de Il Gigante, grazie anche alla collaborazione con Fiorella Mannoia e Paolo Rossi. Nessuno vorrebbe andarsene, ma la notte incombe e la stanchezza è tanta.

La nostra macchina, composta da i tre siculi (Io, Eleonora e Ciccio) e dalle due campane (Antonia e Lidia), va invece in controtendenza e continua il suo viaggio nella speranza di poter “degustare” una colazione in pieno stile sud. Però, come Houston per l’Apollo 13, abbiamo un problema: l’unico posto consigliatoci (da Alle) è disperatamente chiuso, così come ogni locale di Correggio. Alle 2 di sabato sera c’è solo desolazione e le uniche macchine che incontriamo sono dei ragazzi della Band che tornano a casa. Chiediamo altri consigli, anche se si riveleranno inutili, ed alla fine ci salva solo un Mc Donald a Carpi! Meglio di niente. Infine il rientro a casa, passando anche nei luoghi dove è stato girato “Radiofreccia”, sempre tra le note dei Rio e di Ligabue: “Certe notti” diventa la colonna sonora del nostro ritorno e di un ricordo di una notte che non avra’ mai fine. Che il Rock sia lodato!



Potrei terminare così questo scritto, ma manca il riferimento a Claudio, gestore dell’ostello che ci ospitava, persona piena di memoria storica della musica e della “bassa” nonché ex speaker e collega di Luciano Ligabue su Radio Amica, ribattezzata da Luciano come “Radiofreccia”. Potremmo stare ore a parlare del pomeriggio domenicale al lido delle piscine con gli amici di Perugia, ma pugliesi di nascita. Ma anche la visita con Marco Ligabue a Ligachannel alla scoperta di quella che potrebbe essere considerata “la tana del lupo”, oltre che le cene e i pranzi per i locali di Correggio sempre con l’amico Marco e Luca alla scoperta dei Tortelli de “L’osteria delle tre spade” o la gramigna della “Galera”. Che sia Palermo o Correggio, la cucina italica rimane sempre la migliore. W il Rock, W l’Italia.

1 commento:

Anonimo ha detto...

rock? Ma smettila! Il rock sono i queen, i led zeppelin, gli U2... Non i RIO, band sottomarca di ligabue, famosa solo perchè il chitarrista è proprio il fratello di ligabue (ed infatti tutti i fans dei RIO sono anche i fans più sfegatati di ligabue)!
E poi questa cosa del "Mariachi Hotel" sa molto del più celebre "bar Mario"... un po' di originalità please!!!

AL SUPER LIDO BATTAGLIA CON LA DISCOANIMATION!!