giovedì 8 maggio 2008

Amauri e "Le parole che non ti ho detto"...

Penultima partita di campionato. Amauri, da rosanero, varcherà per l'ultima volta la soglia che và dagli spogliatoi al campo verde del "Renzo Barbera". Di scena una partita, Palermo-Sampdoria, che non ha grossisimi stimoli se non quelli di un finale di stagione in cui si vuole lasciare un buon ricordo. Il campione brasiliano è "diventato" campione indiscusso a Palermo. Era già successo a Palermo, ma tutti sono concordi nel dire che "l'umanità di Amauri è indiscutibile tanto quanto la sua tecnica". Infatti, da quando le parole del brasiliano confermano quasi in toto la sicura cessione, si è scatenato un raffronto tra il brasiliano e l'ex bomber rosanero Luca Toni. Partiamo dalla diatriba tecnica: il lungagnone di Pavullo è un finalizzatore nato. Una via di mezzo tra Thomas Skuravy e Pippo Inzaghi. Forte di testa e con una ottima propensione al gioco di sponda ed alla protezione della palla. Amauri invece è il "giocatore completo", una via di mezzo tra Henry e Van Niilisterooy. E' uno che fa "reparto da solo", uno che in mezzo a 3 uomini è capace di saltarli ed andare ad insaccare con un tiro sul primo palo l'attonito portiere avversario. Tecnicamente i due giocatori sono molto diversi ed infatti, a pensare che avrebbero potuto giocare insieme, ci si immaggina una squadra da scudetto. Amauri però si è scrollato di dosso quasi subito l'ombra dell'attuale attaccante del Bayern Monaco. Certamente non ha avuto i numeri dell'italiano, ma ha subito un grave infortunio proprio nel suo periodo migliore e dopo un girone d'andata che aveva fatto sognare tutti i tifosi rosanero. Come non ricordare il Toni venuto da Brescia e che per 3 mesi sembrava essere uno scartino impaccatoci da Corioni? Diatriba "caratteriale": Dissimili anche fuori dal campo, dove Amauri è sempre presente e disponibile per tutti i suoi calorosissimi fans. Mai una parola fuori posto, mai una protesta eccessiva, sempre con la testa al 100% a favore dei compagni, mai un mugugno con tifosi o presidente. Ciò, tranne che nel periodo iniziale della permanenza dell'attaccante di Pavullo, non si è visto per Luca Toni che adesso rivendica pure che i mugugni del tifo fossero fomentati da dirigenza e giornalisti. Io ricordo che i tifosi erano legati a lui così tanto da mandarlo a gran voce in campo con la nazionale, che poi vinse grazie ad un suo gol. Cosi come dimentica le "sue" dichiarazioni all'indomani dell'arrivo a Firenze o su quale squadra gli sia rimasta nel cuore. Amauri invece è sincero e non "simula" con chi gli ha voluto bene anche durante il "forzato" periodo di riposo dopo il "fattaccio" di Siena-Palermo. Lui si è rifatto quest'anno dimostrando a tutti quanto sia campione dentro e fuori dal campo. "Le parole che non ti ho detto" è un film che, dal suo titolo, ci fa capire quante siano le cose che potremmo dire all'asso brasiliano durante la sua ultima partita a Palermo. Forse l'unica frase che senza retorica possa dimostrare l'affetto verso un leader ed un campione come Amauri è: SIAM VENUTI FIN QUI, SIAM VENUTI FIN QUI, PER VEDERE SEGNARE AMAURI! E chissà che lui ci ascolti e contro la Sampdoria possa regalarci uno dei suoi bellissimi gol per salutarci e ricordarci che un pezzettino del suo cuore rimarrà per sempre rosanero...

1 commento:

Enricuzzu ha detto...

Buaaaah, mi vien da piangereee...
Vieniti a leggere il pezzo sul mio Blog, Tibe e chiaci anchi tu...

AL SUPER LIDO BATTAGLIA CON LA DISCOANIMATION!!